La Forma della Rabbia
Sfrutta la tua rabbia in modo saggio. Lascia che ti aiuti a trovare la strada dell’amore e della verità Gandhi
Conosci la tua Rabbia?
La vedi nelle tue azioni e nella tua assenza di azione? La valorizzi? Ne hai paura? Sai qual è la funzione della rabbia nella tua vita? La lasci scorrere? La reprimi?
Perché ti parlo di rabbia.
Nel mio lavoro incontro la rabbia nei corpi delle persone che vengono a trovarmi. Non è la sola emozione che incontro, è chiaro, ma è una di quelle che mi capita di incontrare di più. A volte è travestita da tristezza, a volte da sarcasmo e cinismo, a volte si copre di giudizio e perfezionismo o di svalutazione, vergogna e senso di colpa, ma sotto sotto lei è lì, e quando è lì il corpo cambia forma.
Può essere teso e contratto, pieno di dolore oppure grosso e gonfio e questo dipende da cosa ne facciamo di quella rabbia, se la tratteniamo e la giudichiamo o la trasformiamo in altro, se pensiamo di non doverla o poterla provare, se la usiamo contro di noi, contro il nostro corpo, contro le cose, contro gli altri o non la usiamo affatto.
In ogni caso ci trasforma. Se non la lasciamo fluire come ci chiederebbe di fare ci allontana dalla nostra forma, se la lasciamo esistere ci avvicina ad essa .
Perché ti parlo della rabbia?
In questo tempo strano, in questi mesi passati dentro casa e dentro di me l’ho ascoltata. Ho ascoltato la mia e tutto il giudizio che ho nei suoi confronti, nonostante sappia quanto è importante e preziosa. L’ho scoperto da un po’ di anni ormai, ma non l’ho sempre saputo.
Oggi ti invito a osservare il tuo rapporto con la rabbia.
Solo se ami la tua rabbia e ne riconosci il profondo valore e la preziosa funzione puoi permetterti di usarla a vantaggio della vita. Sì della vita. Ti sembra esagerato che dica questo? Immagino che possa essere così, ora ti spiego cosa intendo. A vantaggio della vita perché la rabbia serve per preservare gli spazi e i confini, per far rispettare valori e sentire, serve per proteggerci da ciò che ci offende ma non solo. La rabbia serve anche per realizzare gli obiettivi, per andare verso ciò che desideriamo, per concretizzare.
La rabbia è energia trasformativa che permette di prendere ciò che non funziona e trasformarlo in qualcosa che funzioni, che sia utile e bello e che sia allineato ai nostri valori.
Dove indirizzi la tua rabbia? Cosa ti fa maggiormente arrabbiare?
Come ti dicevo io ho guardato ancora la mia, l’avevo già vista quando mio figlio era piccolissimo e allora mi ha permesso di riconoscere i miei bisogni. La rabbia ci permette di vedere quando i nostri bisogni non sono ascoltati e soddisfatti.
In questo Lock-down ho incontrato la frustrazione e l’impotenza. Ho imparato a riconoscere fin dove arriva il mio potere e la mia responsabilità di agire e dove invece non sono più io a poter fare qualcosa. Ho imparato a impiegare le mie energie per quello che riguarda me, quello che sento giusto io senza continuare a sprecarle cercando di sostituirmi ad altri. Tale comportamento non è mai una buona scelta e soprattutto non ci permette di compiere ciò che è nostro compito portare avanti.
Ti ripeto è importante valorizzare la tua rabbia per riconoscere tutto ciò che non funziona nella tua vita e prenderti la responsabilità di cambiare ciò che è in tuo potere. Significa agire per il bene e per il rispetto dei tuoi bisogni e di un pezzo di mondo che condivide con te le stesse necessità.
C’è un altro passaggio importante: imparare a comunicare in modo efficace e agire di conseguenza.
Ecco! In questo tempo di silenzio sono stata ad ascoltare la mia rabbia e la mia frustrazione che ho trasformato per anni in mal di testa ma oggi scelgo di accoglierla, guardarla, sentire tutta l’energia che porta, tutto il potere trasformativo che, come ti dicevo, non è solo per me ma per tutti.
Perché per tutti?
Ognuno di noi ha qualcosa da portare e le nostre emozioni ci permettono di costruire quel pezzo del puzzle e offrirlo al mondo. Ognuno di noi è prezioso e se fa la sua parte realizzando ciò che sente, è felice e soddisfatto e contribuisce al benessere dell’umanità un pezzo alla volta. Reprimere la rabbia vuol dire subire l’ingiustizia e rinunciare al nostro potere.
Tu vuoi rinunciare al tuo potere? Esprimere la rabbia non vuol dire essere violenti, e qui viene il bello, per poter esprimere dobbiamo prima sentire, poi dobbiamo comprendere cosa ci sta dicendo, cosa c’è che non va, cosa ci ha disturbato, cosa ci sta offendendo, quale nostro bisogno non è stato compreso, quale nostro desiderio è stato ostacolato. Sentirlo, comprenderlo, esprimerlo con chiarezza a noi stessi e poi al resto del mondo e quindi agire per trasformare quello che possiamo.
Mentre scrivo immagino che potresti chiederti come questo vada d’accordo con l’accoglienza. Ti rispondo subito è il passaggio successivo all’accoglienza. E’ quello che accade un attimo dopo. Accolgo la situazione così com’è e in quell’accoglienza sento cosa mi attraversa, accolgo anche le mie emozioni e se l’emozione è rabbia una volta accolta mi porta soluzioni e azioni.
Le soluzioni e azioni possono essere pacifiche e gentili, e anche forti e determinate, sicure e coerenti, direzionate per andare verso ciò che il cuore ci dice essere giusto.
Perché è così complesso ascoltare, comprendere, esprimere e agire una rabbia funzionale?
Spesso la nostra rabbia non è attuale ma ha molto più a che vedere con torti subiti nel passato, con qualcosa che non esiste più oggi o almeno non così come lo sentiamo ed è per questo motivo che è importante stare dentro prima di andare fuori, ripulire quell’emozione dalla polvere di un passato che non esiste più e tenere solo ciò che serve oggi.
Se ci sono tasti particolarmente dolenti oggi nelle nostre vite è perché abbiamo fatto determinare esperienze e se abbiamo fatto determinate esperienze è perché quelle erano le esperienze che dovevamo fare per essere oggi quello che siamo e per fare oggi quello che dobbiamo. Quindi questo è il tempo, questo è il momento per usare la nostra energia e fare la nostra parte, per contribuire a realizzare il mondo che desideriamo, per portare il nostro sogno nel mondo, per collaborare a rendere reale quello che continuiamo a sperare possa essere.
La rabbia è il nostro motore all’azione di trasformazione, usiamola per il meglio, accogliamola, comprendiamola, facciamone tesoro!
Oggi ti invito a scrivermi cosa ti fa arrabbiare, quale è il tuo sogno che continui a vedere ostacolato, di cosa hai un profondo bisogno che non viene ascoltato. Oggi è il momento di iniziare a fare la nostra parte. Basta stare nelle retrovie, basta piagnucolare e lamentarci, basta chiederci di essere perfette, il mondo ha bisogno di noi con la nostra forza e la nostra dolcezza, la nostra sensibilità e le nostre fragilità il nostro potere di vedere quello che resta nascosto e la profondità del nostro amore.
Questo è il tempo non possiamo aspettare ancora.
Basta prendersela con chi non ci capisce e non ci ascolta, con chi non ci valorizza e non ci vede abbastanza, facciamo la nostra parte nel nostro modo, c’è bisogno della nostra energia.
A chi sto parlando?
A te! A te che mi leggi, a te, che sei stata un passo indietro fino ad oggi, a te che ti sei lamentata piuttosto di rischiare di perdere quello che hai, anche se non ti piace affatto, a te che sei una risorsa per il mondo e forse nemmeno lo sai. Sto parlando a te.
Ti riconosci? A te che senti che puoi fare qualcosa di più ma ogni volta che sei piena di entusiasmo e lo condividi ti senti smontare e ridere dietro, a te che rinunci ogni volta che qualcuno non sostiene le tue idee, a te che non sei mai abbastanza per iniziare e trovi mille scuse o ti racconti che in fondo non ti interessa neanche tanto.
Sto parlando a me ovviamente e a te che sei arrivata a leggere fin qui.
E ora che si fa?
Ora uniamo le forze e impariamo quello che non abbiamo ancora imparato.
Sto parlando a quella bambina che è dentro di te che ha ancora bisogno di sostegno per realizzare il suo sogno e anche a quell’adulta che ha cercato e costruito tantissime risorse e abilità, sa osservare ed elaborare informazioni complesse e può aiutare la bambina.
Cosa ho in mente di fare? Di far crescere quelle bambine ferite piene di sogni perché possano realizzarli.
Se sei una mamma il tuo bambino è la tua prima risorsa, tutte le volte che ti infastidisce o ti fa arrabbiare ti dice qualcosa di te.
Se senti di aver rinunciato a una parte di te per la famiglia ora è venuto il momento di occuparti anche di quella parte, devi sapere che si può.
Se hai rinunciato alla famiglia per il lavoro ora è venuto il momento di far sentire la tua voce e contribuire a realizzare un mondo dove ogni donna possa sentirsi realizzata e felice.
Facciamolo insieme.
Ti invito a prendere un bel quaderno nuovo e iniziare a scrivere la tua storia. Insieme possiamo scrivere la storia del mondo nuovo che ci aspetta, che ci spetta e che aspetta solo la nostra azione per potersi realizzare. Ognuno faccia la sua parte. Io faccio la mia.
Ti abbraccio
Sara
Di seguito puoi trovare la registrazione di questa lettera così puoi ascoltarla mentre fai quello che vuoi.
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