Parla con te
Ognuno fa la sua cosa ma qual è la mia? Non posso fare a meno di guardare la bellezza fuori. Le persone che ogni giorno lasciano un segno, lavorano per qualcosa in cui credono, insistono sulle strade scelte e vanno fino in fondo. Io no. Io decido una cosa e poi ne faccio un’altra, ne inizio 100 e non ne finisco nessuna o forse le mie strade sono solo più tortuose, forse la mia strada ancora non esiste e la devo costruire. E’ una strada nuova fatta di piccole cose quotidiane fatta di esserci e non di fare.
Dare valore all’amore.
Io amo ogni secondo della mia giornata, ogni piccola cosa che incontro, che sia la farfalla sulle scale della scuola, che sia l’amica che mi dona un pezzo del suo cuore, il mio bambino che si muove nel mondo, l’accumulo di libri iniziati, la mia famiglia, le scoperte di ogni giorno, il dolore, il prurito, la nausea. Ogni cosa. So che in ogni cosa c’é tutto ciò di cui ho bisogno e ci sono io. E nonostante tutto a volte mi perdo a guardar fuori a vedere tutto quello che di bello fanno gli altri e che io non sto facendo. Ma é giusto così. Lo stanno già facendo loro. Io che lo vedo mi posso concedere il lusso di condividerlo, di parlarne in giro, di far conoscere e crescere quella bellezza. Forse questo è ciò che devo fare.
“Qual è il problema Sara?” Mi domanda la parte grande di me.
Il problema è che quello che faccio io non si vede, quello che faccio io non sono io, non mette in mostra me ma gli altri, non fa dire quanto sono brava.
“E questo è un problema per te?”
No. O forse si. Ho paura di non avere senso se non faccio nulla di grande. Io sto nelle piccole cose. Dono sorrisi nell’ascensore, abbracci a chi me lo permette. Sostengo i sogni di ogni persona che incontro confondendoli con i miei.
“Ma forse sono i tuoi sogni Sara, forse tu sai che non importa chi li realizza, metti il tuo piccolo contributo al sogno degli altri e aiuti loro a realizzarlo. Pensi che non valga questo?”
Si vale. Ma a chi importa?
“Importa a tutte quelle persone che hai sostenuto, anche solo con una parola o un sorriso, importa al mondo, perché loro saranno sicuri di realizzare quello che devono sapendo di non essere soli.”
Ecco, come al solito piango. Sono le 5.35 e parlo da sola con me come spesso accade. Ecco quella Sara grande da qualche parte c’è. E c’è anche la Sara piccola che ha bisogno di essere rassicurata di andare bene così. Di avere mille ideali, mille sogni, di iniziare quattro libri insieme e voler portare avanti 5 progetti alla volta.
Non sempre le cose devono essere cambiate a volte si può imparare a vedere quali risorse portano quelle cose che sono diverse da come ci hanno detto si dovrebbe fare. Ma forse per noi sono giuste così e sono l’unica cosa possibile.
Spesso alle persone che incontro suggerisco di parlarsi così. Di domandarsi come sta quella parte piccola che soffre. Di cercare quella risorsa matura che può aiutare quella più debole presente dentro di noi. Questo per me é l’amore per se’. É permettersi di comprendersi quando siamo in difficoltà, é ascoltare i nostri bisogni profondi che chiedono attenzione, è sostenerci nell’essere ciò che siamo.
C’è posto per tutti e bisogno di ogni cosa. Questa è la bellezza della biodiversità. Ogni cosa ha il suo valore, come ogni animale nell’ecosistema, come ogni cellula nel nostro corpo. C’è chi porta al mondo la sua cosa, c’è chi costruisce mille progetti, c’é chi sale sul palco e chi sta dietro le quinte. Io ho sempre desiderato stare sul palco.
“Si l’hai fatto per un po’, lo fai ancora di tanto in tanto. Ma ti piace anche essere in regia o sbaglio?”
Si. E mi piace stare anche dietro le quinte a passare un oggetto che serve in scena.
“Bene. Allora puoi fare tutto questo. Puoi essere felice di fare ciò che ti rende felice nel momento in cui ti rende felice. Non diventerai famosa per nulla, questo è giusto che tu lo sappia, ma farai la tua parte in ogni cosa che si realizzerà. Non sarai protagonista, quella sulle riviste, quella intervistata alla tv. E’ giusto che tu lo sappia.”
Si lo so. E’ che a volte vorrei essere altro.
“Per quale motivo?”
Non lo so nemmeno io. Forse perché da qualche parte dentro di me c’è ancora qualcuno che crede che altro sia meglio.
“Ok. Prenditi un momento per ascoltare. Ascolta le tue sensazioni ora.”
Mi prude il collo sul lato dx, la testa sul lato sx. Le punte delle dita della mano dx e tutto l’avambraccio sono addormentati.
“Ok ascolta. Respira.”
Il prurito si muove dalla testa al naso.
“E se invece di grattarti lo ascoltassi soltanto?”
Ok. La pancia inizia a brontolare.
” Ascolta.”
Si fa sentire forte.
Ecco quando mi sveglio la notte e non riesco a dormire é questo che faccio. Parlo con me. Faccio parlare le parti che mi compongono. E faccio in modo che ricordino che lavorano insieme. E ogni pezzo é importante. Così dentro, così fuori. Ogni persona che incontriamo con le sue caratteristiche è unica e speciale. Io lo so. Vorrei che lo sapessi anche tu. Si proprio tu. Tu che hai letto fin qui. E intanto grazie. Perché se anche solo tu hai letto ciò che sto scrivendo anche io so di essere importante (almeno un po’).
Grazie
I sogni non sono tutti uguali ma tutti allo stesso modo preziosi. Coltiva il tuo sogno e contribuirai al mondo!
Un abbraccio
Sara
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